Per pagare prevale ancora il contante

Firenze, 18 giugno 2020 – Anche se l’Italia è uno tra i Paesi con il maggior numero di dispositivi Pos in circolazione, il numero di pagamenti elettronici è fra i più bassi in Europa e il contante è sempre molto utilizzato nelle transazioni. Questa la sintesi dell’ultimo rapporto della Community del Forum Ambrosetti che racchiude tra gli aderenti alcune tra le principali società della filiera dei pagamenti.

La classifica

Secondo il rapporto, l’Italia rimane tra le 30 peggiori economie al mondo per cash intensity, ovvero per la percentuale di contante in relazione al PIL, tre posti indietro rispetto al 2019 con un valore dell’11,8%.

Al primo posto di questa classifica c’è l’Iraq con il 28,7%, seguita da Albania, Gambia, Lesotho e Vietnam. Peggio di noi fra i 27 Paesi dell’Unione Europea fanno Ungheria, Bulgaria, Grecia, Lituania, Slovacchia, Portogallo, Polonia e Spagna, mentre ha fatto discutere che l’uso dei pagamenti digitali sia più diffuso in Nazioni come il Burundi e l’Azerbaijan.

Il paradosso

Il paradosso è che, insieme alla Grecia, il nostro Paese è in testa alla classifica europea per numero di Pos in circolazione in relazione agli abitanti con il 52,5% e un incremento nel giro di un anno del 29%. Dietro di noi, ben distanziati, Irlanda, Regno Unito e Spagna.

Dunque, il valore delle transazioni con carte di pagamento e con moneta elettronica può contare su sempre più dispositivi ed è in costante aumento in Italia, soprattutto negli ultimi anni, ma c’è ancora una radicata abitudine a non utilizzarle.

Secondo il report il valore delle transazioni cashless ha toccato i 200 miliardi (dato del 2018) ma rappresenta ancora solo il 29,7% degli scambi complessivi. Questo si riflette sulle transazioni pro-capite all’anno alternative al contante, dove l’Italia, con 53, è la terz’ultima Nazione in Europa davanti solo a Romania e Bulgaria, mentre in Danimarca sono 364 e la media continentale si attesta su 157.

La gestione del contante

La direzione verso una cashless society è stata intrapresa, ma la velocità con la quale l’Italia si sta muovendo su questa rotta resta modesta e comunque fra le più lente in Europa, segno che se non ci saranno cambiamenti significativi il contante rappresenterà ancora per molto tempo la forma privilegiata di pagamento negli scambi commerciali.

Anche per questo le aziende retail stanno sviluppando una sempre maggiore attenzione per i servizi di gestione del contante, che in attesa del passaggio alla cashless society, possano garantire una gestione sicura dei propri incassi, senza problemi di rendicontazioni, ammanchi, rischi rapina, conteggio e trasporto. Maggiori informazioni sugli studi relativi alla cashless society sul sito di Ambrosetti.