Rapine in banca, prevenzione e contrasto
Gli investimenti delle banche per la sicurezza anticrimine si aggirano sui 550 milioni di euro all’anno
Firenze, 21 giugno 2021 – Le azioni che le banche stanno sviluppando per contrastare il fenomeno rapina sono molteplici: dalla minor giacenza di contante a una maggiore automazione allo sportello e a un uso più diffuso delle tecnologie, da una maggiore attività di informazione e formazione del personale a un’intensificazione della collaborazione con le forze di polizia. In base al Rapporto sulle rapine ai danni delle dipendenze bancarie nel 2020 di OSSIF, il centro di ricerca di ABI sulla sicurezza anticrimine, gli investimenti delle banche per la sicurezza anticrimine si aggirano sui 550 milioni di euro all’anno.
Inoltre, in seguito al rinnovo del Protocollo d’intesa ABI-Dipartimento della Pubblica Sicurezza del 7 luglio 2020 è stato intensificato lo scambio di dati e informazioni attinenti ai fenomeni dei reati predatori in danno delle banche, degli uffici postali ed esercizi commerciali in genere in un’ottica di miglioramento della prevenzione e repressione della criminalità.
Nell’ambito della collaborazione con le Autorità provinciali preposte all’ordine pubblico, il Protocollo d’intesa per la prevenzione della criminalità ai danni delle banche e della clientela – di fatto, attualmente operativo su tutto il territorio nazionale – attiene alla prevenzione delle rapine, dei furti, dei cosiddetti attacchi multivettoriali (cyber physical security), delle truffe alla clientela, degli attacchi vandalici e terroristici, nonché delle aggressioni al personale non a scopo predatorio, e prevede tra l’altro:
- uno scambio permanente di informazioni tra banche e forze dell’ordine;
- l’adozione da parte delle banche di un’ampia articolazione di misure di sicurezza in ogni filiale. Almeno cinque, tra cui obbligatoriamente la videoregistrazione e un sistema a scelta tra il dispositivo di custodia valori ad apertura ritardata e il dispositivo di erogazione temporizzata del denaro.
- un’analisi dei fatti criminosi con le forze dell’ordine per la definizione di mirati piani di intervento.
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