Misuratori della temperatura, occhio a come si usano

Misuratori della temperatura in azione (foto: Graziano Depy via Wikimedia Commons - CC)

Termoscanner in azione (foto: Graziano Depy via Wikimedia Commons – CC)

Firenze, 2 luglio 2020 – Gli strumenti per riconoscere possibili portatori di Coronavirus vengono particolarmente richiesti sul mercato. Fra questi i misuratori della temperatura corporea stanno diventando lo standard universale per poter accedere in luoghi di lavoro e ad alta frequentazione di persone come aeroporti, stazioni, supermercati, pubblici esercizi, negozi, etc.

Fino all’esplosione della pandemia, si trattava di dispositivi adoperati solo in nicchie di mercato, mentre adesso sono ricercati da una vastissima gamma di potenziali utilizzatori. Queste tipologie di prodotti hanno letteralmente invaso il mercato in tutti i Paesi.

Non sono dispositivi medici

Alcuni dispositivi sono certificati e affidabili, in altri casi si tratta di strumenti di misurazione così grossolani da non essere affidabili, oppure pubblicizzati secondo modi d’utilizzo che non possono dare misurazioni attendibili.

Dunque, è opportuno fare un po’ di chiarezza, come sottolinea Lorenzo Mugnaini, responsabile sicurezza logica e remota di ABS Technology, società che da 13 anni si occupa di servizi evoluti per banche, aziende, GDO, mondo retail e privati, attualmente impegnata anche su progetti contro il Covid-19.

«E’ bene specificare che in ogni caso non si tratta di strumenti medici, ma dispositivi di screening – sottolinea Mugnaini -. Significa che attraverso questi rilevatori non può essere fatta alcuna diagnosi. Tutt’al più i dispositivi sono utili per segnalare un potenziale problema medico che poi spetta all’utilizzatore eventualmente far diagnosticare».

Si dividono in tre gruppi

I misuratori della temperatura si possono dividere in tre grandi gruppi, ognuno con caratteristiche particolari: le telecamere termiche, i termoscanner palmari e i termoscanner portatili.

Le telecamere termiche sono gli strumenti più sofisticati, in genere vengono posizionate agli ingressi dei locali e sono in grado di misurare la temperatura corporea senza bisogno che ognuno si fermi davanti all’apparecchio. Hanno una distanza di rilevazione fino a 5 metri, un grado d’errore di 0,3°C e sono velocissime, possono misurare la temperatura anche a 30 persone contemporaneamente. Sono adatte a posti dove c’è un grande afflusso di persone.

I termoscanner palmari sono dei veri e propri tablet che possono rilevare non solo la temperatura ma anche altri fattori come ad esempio la presenza di mascherina sul volto. E’ necessario che la persona si avvicini singolarmente almeno a 70 centimetri ed attenda che il software elabori la risposta. Hanno un margine d’errore di 0,5°C e possono far sbloccare gli accessi. Per questo sono particolarmente adatti nei varchi di accesso controllati da tornelli, porte scorrevoli, serrature elettromeccaniche.

I termoscanner portatili sono le classiche “pistole” che vengono avvicinate al corpo di una persona, in genere il volto, e a distanza di un metro segnalano la temperatura corporea. Sono veloci nella risposta, ma si possono usare solo singolarmente e con la presenza di un operatore. Non sono integrabili altre funzioni. Sono utili in luoghi dove l’afflusso è relativo, come negozi o studi professionali.

L’importanza del modo di utilizzo

«Ogni tipologia di misuratori della temperatura – spiega Mugnaini – ha le proprie peculiarità, ma dopo la scelta del prodotto giusto, ciò che rende li affidabili è il modo di utilizzo di questi strumenti. Ad esempio, i termoscanner rilevano una temperatura più alta se il soggetto è stato con la faccia al sole subito prima della misurazione, oppure se è particolarmente accaldato. Nelle telecamere termiche il rilevamento può essere alterato dalle correnti d’aria, da un’illuminazione eccessiva o dalla presenza di elementi riflettenti come grandi vetrate».

Per questo è importante rivolgersi a professionisti che siano in grado non solo di suggerire il prodotto migliore per il tipo di locale e la corretta modalità d’uso. Anche per non cadere nelle trappole del marketing, come segnalato negli USA dalla FDA, Food and Drug Administration (l’ente governativo che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici), che ha emesso un warning contro alcune pubblicità ingannevoli che mostravano i rilevatori di temperatura in contesti non appropriati.

Meglio rivolgersi a professionisti

“Non esistono strumenti miracolosi di misurazione della temperatura – conclude Mugnaini – ma con i giusti prodotti usati correttamente si possono fare rilevazioni attendibili e in questo modo ridurre al massimo la possibilità di far entrare in contatto soggetti sani con chi ha la febbre alta e potenzialmente il Covid-19. Il suggerimento è sempre quello di rivolgersi a professionisti del settore che sappiano riconoscere i prodotti affidabili e soprattutto impostino delle procedure corrette di misurazione, perché anche il migliore strumento se utilizzato male non darà mai i risultati sperati”.